Lo scorso 6 Febbraio è approdata su Netflix Cassandra, miniserie tedesca in sei puntate in bilico tra la fantascienza e l’horror creata e diretta da Benjamin Gutsche.
La trama di Cassandra (tratta di Wikipedia)
Amburgo, gennaio 2025. Samira, dopo il tragico suicido di sua sorella, si trasferisce con il marito (un noto scrittore di gialli) e i due figli (un ragazzo adolescente e una bambina) in una nuova abitazione, che è la prima smart house tedesca, governata dall’assistente virtuale Cassandra, risvegliata da Fynn, il figlio di Samira, dopo decenni di inattività.
Cassandra, programmata negli Anni 70, era inattiva sin dalla misteriosa morte dei precedenti inquilini, la cui storia viene rivelata tramite vari flash-back.
Cassandra vede nell’arrivo di Samira, con cui entra in drammatica rivalità, una nuova opportunità: convinta di essere più di una semplice assistente domestica, si impegna a diventare un membro indispensabile della famiglia ed è disposta a tutto pur di non essere messa da parte e trattenere i nuovi inquilini dentro la casa.
Provo sentimenti contrastanti per questa questa serie. La prima puntata è di una noia allucinante. Mentre nelle due successive i protagonisti sono uno più idiota dell’altro che ad un certo punto arrivi a tifare per Cassandra. Poi dalla quarta ci ha decisamente coinvolti, con tutti i suoi difetti.
L’idea è buona, per quanto inflazionato in questo periodo il tema dell’intelligenza artificiale che sfugge al controllo, vedi anche M3GAN. Il problema è lo svolgimento. Nessuno, tranne Samira, sembra mai porsi nessun dubbio su questo robot dalla presenza ingombrante. Dopo un paio di episodi strani qualsiasi persona dotata di raziocinio due domande se le farebbe, i Prill no!
Chiaramente la storia di Cassandra ruota intorno a rapporti in crisi, che sta diventando un po’ un tema ricorrente nelle cose che guardiamo ultimamente. –Wolf Man e Old i primi che mi vengono in mente-. Cassandra cerca di creare una sorta di parallelismo tra la situazione dei Prill e quella degli Schmitt, i proprietari originali della casa. Ma il tutto è talmente esasperato da risultare forzato e fuori da ogni logica umana. Prendi David che non ci prova nemmeno ad andare incontro ai desideri della moglie, tipo di spegnere Cassandra perché sembra pericolosa, nemmeno in un momento così grave come il post lutto.
Il vero problema alla base della famiglia Prill non è la tragedia che hanno vissuto, è il non parlarsi, non accennare a eventi disconnessi che se messi insieme diventano un campanellino d’allarme. Voglio dire, dopo che Samira ha avvisato mille volte David e i figli delle minacce di Cassandra il figlio non dice niente che anche il suo ragazzo è stato minacciato, sul serio?
Sul serio, più volte nei primi tre episodi sono stato a chiedermi cosa stessi guardando, per fortuna però ci sono i vari flashback sul passato degli Schmitt che ci svelano piano piano le origini di Cassandra, e il tutto è molto più interessante e scritto meglio di quanto non lo sia la parte del presente, e bisogna ammettere che non è per niente scontata. Il problema è che l’una non può vivere senza l’altra per quel che vorrebbe essere il senso della storia.
Però Cassandra anche nel presente riesce a regalare delle sequenze tutto sommato ansiogene,
Altra cosa non banale e non scontata è come affronta il tema dell’omosessualità di Fynn e della sua relazione con Steve, come invece verrebbe trattata probabilmente da una produzione made in USA. La loro relazione è tenera ma per certi versi tutta in salita, è difficile essere di mentalità aperta in un paesino dove tutti si conoscono. Da una parte Steve deve capire bene cosa vuole fare ed è tossico a modo suo. Dall’altra Fynn in qualche occasione è fin troppo severo e poco paziente e rispettoso dei desideri di Steve.
Anche se pure nel loro caso ce ne passa tra quello che dicono e ciò che poi fanno realmente, e la logica non è pervenuta. Il tutto pur di forzare la trama verso una direzione.
Prima dici che non sei pronto a uscire allo scoperto ma poi ci scappa il bacio nel mezzo dei corridoi della scuola o nello spogliatoio dove puoi essere visto, io basito.
Insomma, superato lo scoglio dei primi episodi Cassandra alla fine si lascia guardare, non offre scene troppo forti come invece ad un certo punto ci si potrebbe aspettare, intrattiene il giusto seppur i colpi di scena più importanti se uno ha fatto attenzione a tutti gli indizi poi tanto sconvolgenti non sono, quindi procede piuttosto con i piedi di piombo. L’unico neo, a parte forse un eccessiva lunghezza, è che forse io personalmente avrei dedicato almeno cinque minuti ad un epilogo per la famiglia Prill, comprendo che questa sia essenzialmente la storia di Cassandra ma sapere come poi ne sono usciti da tutta questa storia agli occhi dei concittadini non avrebbe guastato.
Tutto sommato mi sento di consigliarla ma il voto non va oltre la sufficienza. Va dato atto ai tedeschi di provarci ultimamente con le serie fantascientifiche. Indipendentemente dal risultato in questo senso ci danno piste e continuano a dimostrare che non è necessario avere alle spalle milioni per opere di questo genere, bastano le idee. Certo poi bisogna saperle sviluppare bene.

CASSANRA
- Titolo originale: Cassandra
- Creata da: Benjamin Gutsche
- Genere: fantascienza, horror
- Episodi: 6
- Anno: 2025
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