Jayce il cavaliere dello spazio è uno di quei cartoni che chi è nato tra anni ’80 e ’90 non può non aver mai guardato almeno una volta, anche solo di sfuggita, in uno dei suoi passaggi sulle reti locali. Solo che molto probabilmente ce lo ricordiamo in pochissimi.
Anche io ammetto di avere sempre avuto un vago ricordo di questi tizi che giravano con strani mezzi e affrontavano delle specie di uomini pianta. Grazie a YouTube ho “sbloccato un ricordo”, come si dice oggi.
Jayce and the Wheeled Warriors (o in francese Jayce et les Conquérants de la Lumiere) è una serie animata di fantascienza franco-canadese del 1985 prodotta dalla DIC Audiovisuel. Come spesso accadeva all’epoca nasce allo scopo di supportare e pubblicizzare la linea di giocattoli Wheeled Warriors uscita nello stesso periodo per la Mattel. Erano delle action figures con dei veicoli che i bambini potevano combinare e mescolare a loro piacimento e creare ciò che volevano. Furono rilasciati anche dei pacchetti extra contenenti accessori, ruote e armi per consentire ancora più variabili.
Come per la linea dei Masters of the Universe i giocattoli contenevano dei mini comics ma senza alcuna trama prestabilita che andasse oltre la premessa dei buoni Lighting League contro i malvagi Monster Minds.
La linea di giocattoli però ebbe brevissima durata, solo tredici articoli. Il fallimento di Wheeled Warriors forse va ritrovato nel fatto che cartoon e giocattoli andarono per due strade separate. Come ci hanno insegnato titoli come Masters of the Universe e Transformers i media basati su giocattoli devono avere un legame stretto con i giocattoli per poterli pubblicizzare. E dare essenzialmente loro una storia e personalità ai personaggi così da far affezionare i bambini a questo personaggio piuttosto che a quell’altro. Invece la linea di giocattoli Wheeled Warriors non aveva nessuno dei personaggi creati poi per la serie animata ma dei banali personaggi generici senza volto per la Lighting League (potete vederlo nell’immagine sotto) e dei cervelli verdi per i Monster Minds. Nulla collegava i due prodotti l’uno all’altro e lo show televisivo nonostante il suo successo non riuscì nell’impresa di incrementare le vendite dei giocattoli.
La Mattel cercò di correre ai ripari sviluppando nuovi modelli per una seconda serie di veicoli che somigliassero di più a quelle viste nella serie animata.
Non arrivarono mai sugli scaffali.
La serie venne animata dagli studi giapponesi Sunrise (Gundam, Cowboy Bebop, I cinque samurai), Shaft (Lamù: only you), Studio Giants (Yu-Gi-Oh!, Captain Tsubasa), Studio Look e Swan Productions.
La maggior parte degli episodi vennero scritti dai francesi Jean Chalopin (co-creatore de L’ispettore Gadget) e Haskell Barkin, seguiti da Larry DiTillio (in passato tra gli autori più prolifici di Masters of the Universe, per cui ha co-creato She-Ra, e in seguito di Beast Wars: Transformers), Barbara Hambly (scrittrice con all’attivo diversi romanzi legati a Star Trek e Star Wars e sceneggiatrice di serie animate come She-Ra, M.A.S.K. e Centurions) e J. Michael Straczynksi, il creatore di Babylon 5 e co-creatore di She-Ra, che i lettori Marvel ricorderanno per un famoso ciclo di Amazing Spider-Man, che ha scritto circa un quarto degli episodi.
Le avventure di Jayce vanno in onda per la prima volta su TF1 dal 9 Settembre 1985. Debutta negli USA una settimana dopo mentre in Italia arriva nel 1986 su Odeon TV. La serie racconta le avventure di Jayce e dei suoi compagni impegnati nella ricerca del padre del protagonista, Audric. Audric è un botanico impegnato nel creare una pianta in grado di sopravvivere in ogni luogo per debellare il problema della fame. Ma come al solito qualcosa va storto e una delle piante sviluppa una coscienza e un aspetto umanoide portando alla nascita dei Monster Minds. Audric ha anche creato una radice che potrebbe distruggere i Monster Minds ma è costretto a fuggire, non prima di aver lasciato metà della radice al suo fedele servitore Oon che ha poi mandato da Jayce, Lo scopo di Jayce è ritrovare suo padre per riunire le due metà della radice e sconfiggere i perfidi mostri.
Il successo iniziale della serie non basta a salvare Jayce dalla cancellazione. Un po’ dovuto ad un calo di ascolti ma sopratutto a causa delle scarse vendite dei giocattoli. Perché investire ulteriormente in una pubblicità che non fruttava? Jayce and the Wheeled Warriors si conclude nel Dicembre 1985 dopo 65 episodi senza un vero finale. Stando alle parole di Straczynski il finale sarebbe arrivato sotto forma di un film animato, ma anche questo non venne mai realizzato.
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Era una delle mie serie preferite, a cominciare dalla shukilevica sigla fino al più ributtante veicolo dendromeccanico!
Sì, oggi conio aggettivi un po’ come viene 😛
Non sapevo della cantonata poderosa nella produzione dei giocattoli. E dire che il cavaliere in miniatura, da solo, era vendibilissimo in tutte le salse, persino come pupazzo di stoffa! Il suo design era perfetto per una mascotte.
Non mi è mai andata giù la mancanza del finale; un po’ mi piacerebbe se venisse ripreso, un po’ temerei il risultato di aggiornamento alle necessità moderne.
A ogni modo, a quelle coordinate animate, è più probabile che qualcuno si ricordi di Ulisse 31, con l’appoggio della mitologia greca in salsa space opera sarebbe più facile da piazzare.
Ulisse 31 non lo ricordo minimamente, devo essermelo perso.
Altra serie spaziale con sigla di Shuki Levy, era l’Odissea reinterpretata come un viaggio spaziale. Mi pare che pure questa mancasse di un finale.
mai sentita nominare
Più che normale, se non erro sei nato negli anni ’90, non ricordo repliche in quegli anni.
Un prodotto cult che ovviamente non si capisce come abbiano potuto cannare, senza pianificazione fatta bene tra TV e giocattoli. Davvero, assurdo.
Per me nulla di memorabile, ma i nomi coinvolti sono top. Musiche fighissime.
Moz-
Che mi sono dimenticato di nominare ma ci ha pensato il Conte.