Captain America: Civil War – Recensione

civil warCaptain America: Civil War è davvero fantastico, quasi perfetto. Ma non il migliore della saga. Almeno non per noi. Sicuramente tra i migliori dell’intero franchise, forse appena sotto a The Winter Soldier e al fin troppo sottovalutato Iron Man 3. Indubbiamente è il miglior film degli Avengers.

Ma quindi è un film su Captain America o sugli Avengers? Entrambe le cose. Qualcuno lo ha definito come un Avengers 2.5 ma personalmente lo definirei meglio chiamandolo Captain America & The Avengers.

Il film si ispira ad una delle più importanti storie a fumetti della Marvel moderna (se ne parlava qui) in cui ci si interrogava sulla legittimità delle azioni dei superumani e sul ruolo dei superumani stessi, con un pizzico della serie solista del Winter Soldier di Ed Brubaker. Il film dei fratelli Russo contestualizza questi quesiti nell’universo cinematografico con le dovute differenze e modifiche senza però snaturarne lo spirito, anzi per certi versi riesce anche a superare quanto visto nei fumetti, da una parte per il maggior realismo che si riesce a dare a quesiti di questa natura in un universo narrativo così giovane rispetto a quello cartaceo dove l’atto di registrazione dei superumani arrivava forse un po’ tardivo, perché diciamo la verità se i supereroi esistessero davvero non passerebbero così tanti anni a fare quello che fanno senza rendere conto a nessuno (lasciamo stare il fatto che nella fiction teoricamente non sono passati più di 15 anni dalla nascita dei primi supereroi Marvel se no non ne usciamo più) dall’altra per il maggior coinvolgimento emotivo che lo spettatore riesce ad avere nei confronti della storia, non perché la Civil War fumettistica non fosse coinvolgente ma perché qua la questione va ben oltre la sicurezza pubblica diventando una questione personale, per Cap, per Stark, per il resto degli Avengers (chi più, chi meno) e pure per le new entry, e quando si va sul personale è ancora più difficile stabilire chi ha ragione o chi torto, tutti hanno ragione e tutti hanno torto.

Si diceva all’inizio che Civil War è un film perfetto e che è il miglior film degli Avengers. Perfetto perché non gli manca niente, davvero, un ottima scrittura per una trama decisamente più semplice rispetto a The Winter Soldier ma non per questo meno solida, un ottimo film action pieno di tante mazzate tra supereroi e tanto fanservice (vedi tutta la parte dell’aeroporto) ma di quello fatto bene, una minima dose di umorismo usato con i tempi giusti e soprattutto con i personaggi giusti (Ant-Man, Occhio di Falco, Spider-Man… menzione d’onore alla coppia Falcon/Bucky, dateci una sit-com) così da evitare la sindrome di Thor vista nei precedenti film, il che ci porta al perché questo film riesca ad essere anche il miglior film degli Avengers pur non essendo al 100% un film sugli Avengers, i fratelli Russo e il loro staff si sono dimostrati superiori a Joss Whedon (con tutto rispetto per quanto fatto finora) nel saper gestire i vari personaggi, che non sono mica pochi, che con poche battute ma efficaci sono riusciti ad esprimere perfettamente la loro posizione all’interno del conflitto e la cosa non può che farci piacere rincuorandoci per quello che vedremo nei film-precedentemente-noti-come-Avengers: Infinity War I & II (è infatti notizia di qualche giorno fa che saranno entrambi rititolati).

Parliamo un po’ dei villain del film, si perché la storia non riguarda solo i buoni. Abbiamo il ritorno di Brock Rumlow (Frank Grillo) già visto nel precedente film solista di Cap, col costume di Crossbones, qui un po’ sacrificato ma non per questo meno importante per gli sviluppi della storia, e soprattutto c’è quello che forse è il miglior villain proposto finora dai film Marvel Studios: Helmut Zemo (Daniel Bruhl). Diversissimo dalla controparte cartacea, tanto che potremmo chiamarlo benissimo in qualsiasi altro modo e il risultato sarebbe lo stesso, sento già schiere di sedicenti fans inveire contro questo personaggio per questo motivo, sedicenti fans che lo avranno visto nei fumetti si e no due volte. Giusto per chiarire le modifiche di per se ad un personaggio, parziali o totali che siano, non sono un problema, lo diventano quando cozzano terribilmente con il contesto o vanno ad intaccare degli aspetti iconici. Cosa lo rende così bello? Di fatto niente, non è un villain carismatico come Loki o dai grandi poteri e il suo ruolo, esattamente come quello di Crossbones, è funzionale alla trama. Eppure è uno dei più riusciti in un cinecomics. Lo Zemo cinematografico è un uomo comune, come lo siamo noi, come potremmo esserlo noi nelle stesse circostanze ma soprattutto questo signor nessuno riesce dove altri hanno fallito. A far cosa? Non ve lo dico.

E poi c’è il Bimbo-Ragno. Spider-Man (Tom Holland). Si, è vero, con o senza di lui il film era lo stesso, il suo inserimento nel film è più un omaggio al personaggio, un bentornato a casa da parte della Marvel dopo anni passati alla Sony, con cui ancora è legato, ma è innegabile che il personaggio è riuscito. Per la prima volta abbiamo un Peter Parker che è davvero vicino all’età che aveva l’Uomo Ragno al suo debutto e finalmente abbiamo uno Spider-Man che, in quelle poche scene che lo vedono protagonista, si comporta pienamente da Spider-Man, e la sua alchimia con Robert Downey Jr. non è da sottovalutare. Quindi diamo un bentornato all’amichevole Uomo Ragno di quartiere.

Ah c’è anche Pantera Nera (Chadwick Boseman), il suo ruolo è fondamentale e strettamente legato a… no non posso dire neanche questo. In ogni caso ci sono buone premesse per il suo film da solista previsto per il 2018.

Ah se solo tutti i cinecomics fossero così… chi vuole capire capisca.

Pubblicato da Alberto P.

Classe 1985. Gli piace definirsi un amante del buon fumetto. Revanscista. Seguace della Chiesa Catodica. Appassionato di narrativa di genere in ogni sua forma, che sia scritta o per immagini, in movimento o meno, in particolare di fantascienza.

9 Risposte a “Captain America: Civil War – Recensione”

  1. Frecciatina finale, bisbigliata ma necessaria 🙂

    Il film l’ho adorato pure io e sono rimasto stupito di come i Russo siano risusciti a gestire molto meglio un numeroso gruppo di supereroi rispetto a Joss Whedon che di gruppi disfunzionali ne è il massimo esperto. L’esempio con Thor è calzante, perché mentre il tonante [eroe importantissimo e di un certo peso] è rimasto sempre in secondo piano negli Avengers movie, qui persino personaggi “secondari” come Visione o Occhio di Falco ricevono il giusto trattamento.

    Quotone anche per il villain, che già ora leggo certi commenti del tipo “non c’entra niente col fumetto” e mi verrebbe da tirare giù tutti i santi. Al di là del fatto che MAGARI tutti i villain venissero “stravolti” in questo modo [il personaggio funziona, non si può negare] su carta non è che brillasse poi molto! La cosa più interessante del personaggio è il suo cambio da villain a “””eroe”””” ma al di là di quello chi se lo è mai inculato Zemo?

    Alla fine questo CIVIL WAR è uno spettacolo incredibile e godibilissimo, ti confesso che sto già valutando una seconda visione al cinema 😀

    1. è quello che dicevo nella rece di Deadpool su Ajax, in altri film non rompono le scatole su sta cosa, ai Marvel Studios non ne fanno passare una… lo stesso accadde con il Mandarino (volevo commentare la tua top dei villain già solo per lui ma poi mi son sempre dimenticato, vedrò di rimediare), il personaggio funzionava nel contesto del film e le frasi pronunciate quando Trevor recita sono pienamente nel personaggio, purtroppo tutti ricordano solo il vecchio scoreggione e lamentandosi con sta cosa che non c’entra niente bla bla bla. Io posso dire di avere il 99% della roba pubblicata da Panini su Iron Man (si sono un po’ di parte :p)e dai primi anni ’90 ad oggi le volte che si sarà visto si possono contare sulle dita di una mano (le saghe recenti le considero come una cosa sola essendo lo stesso storyarc), quindi tutti sti sedicenti fans di questi villain francamente non li capisco. Inoltre sti personaggi sono gli stessi che si esaltano con il Cavaliere Oscuro di Nolan dove non c’è un personaggio che rispecchi davvero il fumetto, per dirne uno Due Facce nel film è solo Harvey Dent incazzato, ma nessuno ha mai detto niente, giustamente aggiungerei perché in quel contesto funzionavano, ma così il pubblico, il nerdolo della situazione risulta solo incoerente.

      1. Guarda, giusto in sti giorni sto sentendo delle lamentele futili sulla scelta di affidare a Tilda Swinton il ruolo dell’Antico. Ma io dico, l’Antico sarà anche un personaggio importante, ma chi se lo è mai cagato?
        Improvvisamente sono tutti fan dell’Antico, è diventato il personaggio preferito dei tutti i lettori e guai a stravolgerne l’identità….mah.

        1. Qui ci si addentra in argomenti complicati. Anche a me il cambiamento dell’Antico non tange minimamente ma c’è da ammettere che non è poi molto diverso da un cambio di etnia. In questo caso il cambiamento per quanto ne so, ovvero molto poco, sul personaggio non dovrebbe intaccarne il background.

          1. Ma la lamentela per il cambio di etnia di un personaggio ci sta tutta [specialmente se non giustificato].
            Il problema è quando si comincia a sindacare su qualsiasi cosa come il cambio di sesso dell’Antico o il cambio di etnia di un Heimdall. Voglio dire, chissenefrega no? 😀
            Nessuno si è lamentato del cambio di sesso di Jeryn Hogarth, ma per l’Antico si sta facendo su un pandemonio!

          2. Son d’accordo, poi con Heimdall hanno avuto la decenza di fare altri Asgardiani di colore o asiatici come se fosse proprio un mondo simile al nostro. Jeryn Hogarth però non mi dice niente XD

          3. Hogarth è un personaggio legato a Pugno d’Acciaio che hanno introdotto da poco nella serie Jessica Jones dove però è interpretata da una donna [Carrie-Anne Moss]. Non sarà importante come l’Antico ma è comunque un personaggio secondario e nessuno si è lamentato del cambio di sesso :S

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