L’avvento è qui! Il numero 38 del manga capolavoro di Kentaro Miura è finalmente approdato nelle fumetterie! Sarà che è passata poco più di una settimana da San Valentino? Dite che tutta quell’aria d’amore è una mera coincidenza? Io non credo! Non è un caso se proprio cogliendo quest’occasione voglio parlarvi di questo must della letteratura orientale, ma prima voglio che vi focalizziate su un’immagine e che la teniate ben presente mentre leggerete di questo breve ma intenso viaggio.. si, pensate a tutti quei meravigliosi gruppi di ragazze/i che ogni giorno quando arrivano nelle aule scolastiche si danno bacini, abbracci, scrivono sui muri o sui diari di quanto saranno amici per sempre e di come la loro amicizia non solo sia un sentimento vero ma sopratutto un fondamento della loro esistenza (almeno in quel dato periodo) e allora si lasciano andare a qualsivoglia ostentazione e dimostrazione esagerata di affetto; perché vi dico di pensare a queste immagini precise? Beh ma perché se siete così allora questo è assolutamente il manga che fa per voi!………..Immagino che chi lo conosce già stia cogliendo un sottile sarcasmo giusto? Ma a parte gli scherzi vorrei davvero che pensiate a questo tipo di amicizia durante la lettura perché arriveremo al dunque, bisogna solo saper dove cominciare e io comincerei proprio dall’inizio.
Era l’epoca dei presunti cloni di Hokuto No Ken il panorama del fumetto giapponese negli anni 80, solo durante la fine del decennio l’influenza shonen avrebbe preso ben altre pieghe grazie (o per disgrazia vista l’attuale situazione) ad un bambino super forte con una coda da scimmia; Kentaro Miura non poteva certo essere da meno frequentando e conoscendo molto bene il mangaka Buron Son (Hokuto no Ken appunto), perciò dopo qualche breve fumetto shonen sfoderò un’opera dall’incipit simile al manga di Buron Son e Tetsuo Hara ma di tutt’altro spessore fin da subito e c’entra poco il fatto che siano pubblicati per un pubblico diverso. Nel 1989 infatti vede la luce il manga seinen BERSERK fino ad ora composto da 38 tankòbon, come abbiamo appena accennato ci viene quindi presentato un protagonista solitario e itinerante in lotta con un mondo ostile, le similitudini con Kenshiro cominciano a diminuire quando ci rendiamo conto che il mondo di Berserk è un luogo popolato da demoni, veri e propri mostri che una volta erano pure degli uomini (se così si possono definire), quindi nessun mondo post apocalittico e nessuna voglia di salvare l’umanità, in questo lugubre luogo salvare persone è solo una casualità e il parallelismo iniziale fra le due opere comincia e finisce nei primi capitoli del manga, ben più presente nel manga di Miura è invece l’influenza dello stile narrativo di Go Nagai, non solo nella violenza brutale che presenta ma anche per la forte componente di erotismo subliminale e visivo, se infatti prendessimo un volume a caso di Devilman o di Violence Jack ci accorgeremo subito che certe sequenze vengono davvero riportate e omaggiate in Berserk in modo quasi identico, ovviamente nelle parti più fantasy della storia non mancano comunque ispirazioni anche al genere classico occidentale o ai giochi di ruolo (sopratutto nei capitoli più recenti del manga).
La storia si ambienta, come appena detto, in un mondo fantasy/medievale, una terra fittizia chiamata Midlands e vede come protagonista il guerriero Gatsu, le primissime sequenze ci potrebbero già dir tutto quello che troveremo: vediamo un giovane fare sesso con una bellissima donna finché essa non si trasforma in un’orribile demone in procinto di saziarsi, il giovane nudo e ancora ansimante uccide il demone violentemente e una volta vestitosi riprende il suo viaggio. Nelle prime sensazioni percepiamo un qualche tipo di rancore nel gesto del giovane contro il demone, la violenza e il sesso, con l’andare avanti delle prime pagine assisteremo anche all’incontro tra il ragazzo e un buffo piccolo elfo di nome Puk che per fortuna con la tipica allegria della sua specie aiuterà il protagonista e anche il lettore a sdrammatizzare le orrende situazioni che Gatsu vivrà a suo malgrado, perché dico a suo malgrado? Beh, perché il ragazzo è chiaramente un guerriero “marchiato”, maledetto, la notte è costretto a combattere usando la sua enorme spada, l’ammazzadraghi, contro demoni che reclamano il suo sangue in quanto lui dovrebbe essere già morto da tempo e la cosa molto triste è che all’inizio della storia effettivamente a distinguere lui da un morto c’è solo un respiro che noi lettori percepiamo unicamente mentre combatte. L’obbiettivo di Gatsu non solo è uccidere i propri demoni letteralmente ma staccare ogni testa che compone una grandissima scacchiera chiamata Grifis.
Grifis è l’obbiettivo del viaggio e della vendetta personale di Gatsu, perchè mai un guerriero con un braccio monco e cieco da un occhio vuole calpestare il nuovo e acclamato salvatore delle Midlands? Gatsu così scuro, nero e violento non ci sembra quasi un prepotente cattivo in confronto all’angelico, candido e bianco Grifis? (abbiamo già nominato Devilman prima, vero?).. Ma sopratutto perché il nome di Grifis lo sentiamo pronunciare per la prima volta da Gatsu quando il “salvatore” presenta delle sembianze tutt’altro che angeliche? Per rispondere a queste domande e per calarci da un normale seinen fantasy a un capolavoro vero e proprio parte un lunghissimo e dettagliato flashback che arriva fino al tredicesimo tankobon in cui scopriamo tutta la storia di Gatsu seguendo così il nostro protagonista dalla nascita fino alla storia corrente.
Scopriamo che Gatsu nonostante la violenza che subisce e talvolta infligge, lo accompagni praticamente per tutta la vita, in realtà è un vero innocente sotto quella spaventosa armatura nera, un’anima non solo in pena ma che di fatto non ha mai attuato gesti di cattiveria e malizia consapevoli… il suo unico e vero peccato allora quel’è? Probabilmente quello che tutti commettiamo: credere ad un certo punto della nostra vita in qualcosa di meglio della mera sopravvivenza, in qualcosa come crede Grifis. Lo splendente capitano dell’Armata dei Falchi (mercenari guidati da Grifis a cui si unirà Gatsu sconfitto in duello proprio da quest’ultimo) che punta al trono di Midlands, nel flashback ci si presenta come un ragazzo ambizioso e disposto a tutto pur di seguire il suo sogno. Nell’infanzia di Gatsu fatta di abusi e spade non c’è stato posto per una figura di riferimento, l’unica figura che da bambino voleva compiacere era il padre adottivo Gambino che lo odiava talmente tanto da venderlo sessualmente ad uno dei suoi soldati per una manciata di monete d’oro, Gatsu per anni è rimasto profondamente traumatizzato sia dallo stupro sia dalla freddezza di Gambino nei suoi confronti dopotutto non importa quanto sei bravo o quanto ti dedichi ad una persona, se ad essa non piaci difficilmente cambierà idea. Dopo aver ucciso Gambino per legittima difesa ed essersi quindi scontrato per la prima volta con un destino che chiaramente gli rema contro e non lo ricambia Gatsu non ne esce sconfitto ma più forte e questa sarà una grande differenza proprio con lo stesso Grifis quando si troverà in una situazione molto simile d’amore non ricambiato.
Il capitano dei Falchi è talmente dedito al suo obbiettivo che non ha nemmeno rispetto per se stesso, si prostituisce, si umilia pur di arrivare al suo scopo finale, uno scopo dai nobili presupposti, vorrebbe infatti costruire un regno dove non ci sia sofferenza per la gente del popolo, tutto il contrario di quello che viviamo nel flashback. Perciò Gatsu come poteva non trovare in tali nobili propositi una figura di riferimento? Il problema comincia però quando ci chiediamo dove nasce l’altruismo e dove finisce la megalomania di Grifis; il potere ottenuto per uno scopo buono non logora comunque chi ce l’ha? Insomma, il ragazzo splendente dai pallidi capelli bianchi cosa è disposto a dare per pura ambizione? Quando Gatsu è costretto a fare qualche lavoretto sporco per il suo capitano e amico, togliendo di mezzo gente che ostacolava la scalata al potere di Grifis, quest’ultimo ottiene la posizione di spicco nelle grazie del re che tanto agognava, ma Gatsu comincia a capire che non gli sta più bene essere solo un mezzo per qualcun altro e rispettando l’assoluta dedizione di Grifis al proprio sogno pensa per la prima volta di voler qualcosa per se stesso, vuole seguire l’esempio dell’amico per migliorare la propria di vita, per avere qualcosa di suo.
Mentre la neve cade su di un collina vicino al grande palazzo del re, si consuma la più grande umiliazione della vita costellata di vittorie di Grifis: la partenza di Gatsu e sopratutto una sonora sconfitta a duello da parte di quest’ultimo, in una scena assolutamente iconica vediamo vacillare il finora imperturbabile capitano dei Falchi. La voglia d’indipendenza di Gatsu dal punto di vista di Grifis è pura presunzione in nome del loro legame. Per Grifis il giovane guerriero non solo è un grande amico ma è la spada che può mantenere l’equilibrio e tagliare lingue indiscrete una volta ottenuto il potere, senza Gatsu il sogno di Grifis non è più completo, il ragazzo che ottiene e vince tutto dalla vita per la prima volta sa che qualcuno può vivere e fare a meno di lui.
L’inizio della fine comincia proprio così, Grifis in un atto di follia e autopunizione consapevole si fa arrestare dopo essere stato visto nelle camere della principessa e finisce gettato in una cella lugubre dove subisce per un anno ogni tipo di tortura e abuso fino a non sembrare nemmeno più l’ombra di quello che era un tempo, di questa perdita di controllo ovviamente Gatsu non sa nulla, cosa ben diversa per la squadra dei Falchi che subisce un grande quantità di perdite durante l’attacco dei soldati del re, in pochi riescono a fuggire rifugiandosi nei boschi e cercando di sopravvivere come possono, tutto sotto il comando di quella che probabilmente è davvero la figura fra le più malinconiche del manga, la comandante Caska.
La cura che Miura mette nei particolari e nella narrazione di alcuni dei protagonisti di questo lungo flashback è da manuale, bastano poche inquadrature e poche parole giuste per farci capire tutto quello che è necessario dei vari personaggi. La storia di Caska infatti fa da perfetto parallelo a quella di Gatsu, anch’essa da ragazzina viene venduta per soddisfare le perversioni di un vecchio uomo che però per fortuna non fa in tempo a violentarla, in quanto a tirarla fuori dalla terribile situazione arriva proprio lo splendente Grifis. La ragazzina deve la vita al giovane cavaliere e decide di seguirlo ovunque e di ricambiare il favore rinunciando praticamente alla sua femminilità, Caska diventa un soldato per compiacerlo, tuttavia la giovane comincia a provare qualcosa in più per il suo capitano ma per Grifis non è mai abbastanza, per lui il sogno è qualcos’altro e lei non ne recita che una minima parte (toh! Un altro amore non ricambiato!), la ragazza ha odiato Gatsu dal primo momento, aveva capito subito che questo guerriero dalla grande spada per Grifis non era solo un semplice acquisto nella squadra ma sarebbe diventato la sua punta di diamante. Quando Gatsu sviene dopo essere stato sconfitto da Grifis nel loro primo incontro tempo addietro, venne mandata proprio Caska a spogliarsi e a scaldarlo col corpo, il loro primo contatto era già così intimo e fuori dal comune nonostante il profondo rancore che questo causava a lei.
Permettetemi di dire che la storia d’amore fra Gatsu e Caska è una delle cose più ben scritte e credibili di sempre, non è la classica storia da triangolo amoroso, Miura crea delle situazioni e degli espedienti per fare avvicinare i due guerrieri non solo originali, e a volte persino divertenti, ma anche in momenti poetici e commoventi, qualcosa che in una storia brutale del genere non ti aspetteresti mai di trovare, la delicatezza della scena in cui Caska è febbricitante per colpa del mestruo e dell’essere andata in battaglia incurante del dolore con un Gatsu che scopre imbarazzato il motivo poiché deve per forza spogliarla per darle calore, ricambiandole così il favore fatto anni addietro, viene presentata con un’innocenza e un’intimità che va al di là di qualsiasi bacio passionale o scena di sesso, e a proposito di sesso anche quello che avverrà fra di loro, proprio durante il periodo della caduta e della disfatta della squadra dei Falchi, viene raccontata in un contesto simile e pieno di parallelismi con la scena citata poco prima. Miura gli fa consumare questo amore con una dolcezza disarmante affrontando anche l’argomento sia della prima volta per entrambi che dello stupro subito da Gastu nell’infanzia, il tutto con una coerenza ed un analisi della situazione assolutamente credibile, delle frasi molto forti che difficilmente un lettore dimentica, il tutto senza scontare nel mero fanservice e senza un romanticismo stucchevole e banale, un mix che soddisfa lettori romantici e non a mio avviso.
Adesso che Gatsu trova persino l’amore, l’ombra di Grifis però torna a farsi forte di nuovo, una volta che il protagonista apprende dell’ignobile destino che è capitato al suo ex capitano nonché miglior amico ne è affranto e nonostante le loro strade diverse già da tempo non ci pensa due volte ad aiutarlo (non è forse questa l’amicizia vera?). Gatsu e Caska salvano Grifis con non poca fatica, da un po’ di tempo nel mondo cominciano ormai a spuntare sempre più frequentemente mostri e demoni come se stessero aspettando un solo evento. Siamo arrivati così al punto che viene considerato il più altro del manga, un vero e proprio pugno allo stomaco del lettore, una festa dell’orrore e del macabro che fanno sembrare l’inquietante pezzo Una Notte sul Monte Calvo di Fantasia (classico Walt Disney) una puntata di Peppa Pig. L’eclissi o meglio l’avvento del nuovo membro della Mano di Dio si compie. Palesemente ispirati dai demoni di Hellraiser, gli angeli della Mano Sinistra di Dio sono esseri che controllano il destino, il caso, persino il libero arbitrio in quanto assolutamente modificabile tramite loro e tramite il curioso oggetto (che guarda caso Grifis ha sempre avuto e portato con se) chiamato Bejelit, questo strano ciondolo a forma d’uovo è la connessione fra l’apostolo e gli angeli, capita di trovarlo solo a date persone e quando esse raggiungono un grado massimo di disperazione si attiva chiamandoli, questi esseri divini possono esaudire tutto ma solo in cambio di qualcosa, e cosa se non meglio di un sacrificio?
Grifis ombra di se stesso, non potrà mai più tornare a combattere dopo le torture subite nelle segrete del castello, ha solo voglia di morire, invece Gatsu e Caska nonostante si preoccupino immensamente per lui sono sani e pure innamorati, com’è cambiata la vita vero Grifis? Tutti sono andati avanti anche senza di te. Il Bejelit fa puntuale la sua ricomparsa tra le mani del disperato ex ragazzo prodigio, esso attiva quello che sembra un incubo. I mostri sbucano da ogni dove, la squadra dei falchi viene chiusa in cerchio da qualsivoglia abominio infernale, gli angeli della Mano si presentano, sanno già cosa succederà da li a poco ma i convenevoli vanno rispettati, perciò la domanda va fatta lo stesso… in cambio del vecchio se stesso Grifis è disposto a sacrificare gli unici che gli abbiano mai voluto bene nella sua impresa impossibile? Ottima la caratterizzazione del personaggio anche in questo contesto, perché nonostante la risposta sia praticamente ovvia a questo punto, egli vacilla per pochi secondi, ripensa a quanti sacrifici ha già fatto per ottenere quello che aveva già raggiunto, in quel senso c’è una piccola punta di vergogna e rimorso per tutti i cadaveri che ha ammassato sulla sua strada solo per il trono, ma tutto scompare cinicamente quando ripensa a Gatsu, egli è l’unico che ha fatto vacillare la sua razionalità, l’unico per cui provando sentimenti che vanno aldilà dell’amicizia gli ha fatto perdere la ragione riducendosi così all’autolesionismo, e allora dopo aver guardato negli occhi Gatsu c’è solo una cosa da dire : li consacro.
Quello che avviene dopo è qualcosa che potrebbe vincere il premio dell’horror del secolo probabilmente, con delle sequenze sempre degne di Go Nagai si consumano violenze ai danni dei protagonisti brutali e dolorose, impossibile non sentire lo stomaco che fa male nel momento in cui leggiamo tutto questo impotenti, l’ultima goccia viene poi data dalla violenza sessuale che Grifis effettua su Caska per farlo apposta a Gatsu, un Gatsu che vi assiste impotente che si spezza quel famoso braccio e viene accecato ad un occhio pur di salvare l’amata. La simbologia della terribile violenza di Grifis su Caska è praticamente lo specchio riflesso della violenza che Gatsu compie quando se ne va, Grifis in quel momento violenta la cosa che per Gatsu vale più di lui, proprio come quest’ultimo nell’idea folle dell’ormai nuovo signore dei demoni aveva violato il suo sogno, beffardamente per Gatsu Caska valeva più di Grifis, ma Grifis anche nel suo gesto di vendetta da solo importanza a Gatsu più che al suo sogno.
Gatsu e Caska marchiati e sacrificati sono gli unici che sopravvivono alla festa di sangue grazie all’intervento di un essere che da molti anni combatte contro la Mano di Dio, il Cavaliere del Teschio. L’eclissi è finita ma l’incubo di Gatsu è appena cominciato, oltre alla sua menomazione fisica, la mente di Caska non ha retto agli incubi e le violenze subite durante la notte, la giovane ha paura di tutto e si comporta come una bambina, non ricorda più nulla e non usa nemmeno più la parola. Dalle ceneri del sogno che poteva essere comincia la lunga strada della vendetta di Gatsu, da questo capitolo in poi si torna al presente e la storia torna ad essere ampiamente fantasy, il mondo come dicevamo all’inizio è ormai pieno di demoni, demoni che Grifis sguinzaglia volontariamente a creare danni per Midlands solo per poter riunire tutte le genti sotto il suo unico grande e splendente regno.
Da qui in poi la struttura da classico fantasy viene fuori nella narrazione sempre di più in quanto non solo il viaggio diventa centrale ma logicamente il protagonista dovendo affrontare nella resa dei conti un uomo che è diventato quasi un dio ha bisogno di upgrade magici per adempiere al suo scopo e ha anche bisogno di un gruppo di persone che lo aiutino in questa impresa, e così ci vengono gradualmente facciamo l’incontro con nuovi personaggi tutti molto approfonditi, anche nella parte che ormai si svolge nel presente il mangaka non lascia mai personaggi o situazioni al caso, prima o poi è facile rivedere anche il più inutile dei personaggi durante lo svolgimento della storia e in questo aspetto Berserk diventa molto simile all’epica classica di cui non ha nulla da invidiare. Ironicamente la storia di Gatsu e Grifis si ribalta i nuovo.
Grifis con il suo folle gesto si è reso finalmente importante per Gatsu, se per quest’ultimo prima l’amico era qualcosa di superabile adesso invece è diventato lo scopo della sua vita, Grifis è soddisfatto della rivincita sull’ormai ex amico (e ci mancherebbe no?) non se ne cura nemmeno quando lo vede vivo perché nel profondo è compiaciuto, lui non solo ha riconquistato e ottenuto tutto ciò che voleva nel suo sogno ma addirittura ha ottenuto qualcosa che va oltre: il suo ricordo indelebile sulla pelle e sull’anima di Gatsu.
E la povera Caska? Beh direi che anche la relazione tra lei e Gatsu raggiunge nuovi livelli, purtroppo. Nella condizione in cui versa la ragazza non può badare a se stessa, perciò Gatsu non solo deve combattere con demoni di ogni genere ma si prende la responsabilità di occuparsi della sua donna ridotta l’ombra di se stessa; permettemi di allungare un attimo il brodo su questo argomento, io trovo tutto questo fantastico, ovviamente non per la povera Caska di cui mi si stringe il cuore, ma l’amore che Gatsu prova per lei è qualcosa di magnifico, impossibile non commuoversi vedendo tutta l’assistenza che le da e a volte anche cedendo ad un lato più doloroso della situazione ammettendo a se stesso che è dura questa situazione e pensando di mollare alcune volte, chiedendosi perché si dia tanto da fare quando ormai della donna che amava non c’è più niente. Non so voi ma io ci vedo un realismo incredibile, chiunque ha delle situazioni simili in casa o in famiglia abbastanza gravi conosce benissimo il dolore e purtroppo anche la fatica in queste cose, poiché anche se l’amore o l’affetto sono immensi per una persona cara ci si trova spesso a non reggere o a cedere, Gatsu così come tante persone nel mondo tutti i giorni si occupa di una persona cara in una situazione molto complicata e tutto questo nonostante il mondo fantasy fittizio ci ricorda un mondo, delle persone e dei meriti che spesso vengono trascurati dalla vita di tutti i giorni. Anche in una situazione così turbolenta la storia d’amore fra questi due ragazzi continua ad essere sempre forte e mai stucchevole nemmeno di fronte alla pazzia di Caska, buffamente quando Gatsu era solo un neonato fu amato in un modo spassionato dalla compagna di Gambino che era pazza a causa di un aborto, oggi l’unica persona che Gatsu ama ha dovuto subire lo stesso destino.
Per fortuna presto in aiuto di questa situazione e dei frequenti attacchi dei demoni che ancora richiedono il sacrificio di queste due povere anime, si forma un gruppetto di persone che come già detto saranno i veri aiutanti di Gatsu e forse dei veri amici? …Così facciamo la conoscienza dell’iper religiosa Farnese, di suo fratello Serpico , del ladruncolo Isidoro e della strega Schilke che sarà fondamentale per Gatsu in quanto otterrà così il mezzo che potrebbe aiutarlo nella lotta contro Grifis: l’armatura Berserk, una corazza nera inquietante, unica controindicazione dell’armatura? Piano piano s’impossessa del tuo corpo finché non diventi tutt’uno con lei,… è proprio vero che la sfortuna non ha mai fine così come purtroppo il manga in questione. Arrivati ai tempi recenti si arriva al tasto dolente di questo capolavoro, Miura va avanti con i capitoli come col contagocce ormai da anni e tutto questo è proporzionale sarcasticamente all’arte del mangaka che migliora capitolo per capitolo, ormai possiamo dire che ha raggiunto dei livelli pittorici negli ultimi tankobon che farebbero invidia ai migliori disegnatori realistici occidentali, troviamo una cura maniacale dei paesaggi, nell’architettura e nei particolari dei personaggi persino.
Ahimè non posso ancora dare un giudizio sul finale quindi, ma spero almeno in qualche anno di poterlo dare anche perchè dai capitoli pubblicati più recentemente si capisce che il finale è alle porte, ma vi dirò che è una delle poche storie che seguo dove davvero non ho il minimo indizio o idea di come possa proseguire, potrebbe prendere qualsiasi piega, anche perché la tematica della vendetta che diventa portante della storia centrale, non è trattata in un modo piatto come in quasi tutte le storie che ne parlano, se proviamo a riflettere pur nella disgrazia Gatsu nel suo viaggio contro Grifis ottiene ciò che voleva prima, qualcosa di suo, qualcosa di cui lui ha la responsabilità e per ottenere quindi la sua vendetta, seppur giusta, sarà disposto a sacrificare anche ciò che ha salvato e costruito in questo tempo? Non si torna proprio al famoso sacrificio di partenza? Basterebbe già solo questo a convincere anche il più scettico che questo manga non solo va letto, ma anche riletto con l’età, perché se nell’adolescenza uno fa più caso al sangue, alle battaglie e anche alle numerose scene di nudo ed erotiche, nell’età adulta si possono invece scorgere sfumature che l’esperienza mette in risalto e, sopratutto fatevi un favore e leggetevelo tutto di seguito, noterete che il fantasy c’è dal principio, non come si usa dire tanto oggi giorno nei social (solo perché fa figo) che negli ultimi capitoli arriva il fantasy e la storia diventa solo quello, intanto mi sembra logico che il crescendo di mostri e quant’altro ci sia dopo l’eclissi e non prima ma a parte questo, che cosa hanno letto questi? No davvero? Boh.
Alla fine di questo viaggio dopo aver esplorato anche significati più profondi…; vi ricordate dell’immagine che vi avevo proposto all’inizio? Amici che si baciano, si stringono la mano e ostentano solo smielosaggini? Bene… vi è passata la voglia finalmente eh?… Prendere l’amicizia come un patto di sangue senza sapere che la persona che abbiamo di fronte può anche avere il diritto di non volerne più sapere di noi e sopratutto può vivere benissimo anche senza di noi è una delle cose peggiori del mondo, sopratutto voi giovani date retta all’esperienza, leggetevi un bel manga come questo e ricordate:… meglio soli che mal accompagnati.. o vi ritroverete “marchiati” a vita.
Ottimo riassunto (certo, un po’ spoiler) e ottima analisi dell’opera e dei personaggi 🙂
Che dire, è ovviamente una tortura che esca così di rado, ma già in questo volume è avvenuta LA svolta (dal punto di vista di entrambi i protagonisti, uno giunto a destinazione e l’altro con una città dove si annidano potenziali avversari) e la direzione per il futuro è questa: credo che ora andremo sempre in discesa ma soprattutto tra poco ci dovrà essere un’ulteriore svolta che rimetterà tutto in gioco 🙂
Moz-
Diciamo che per quello che tratta l’articolo gli spoiler erano inevitabili e riguardano soprattutto eventi risaputi tra manga, anime e film ma effettivamente meglio inserire un avviso per i potenziali neofiti.
A differenza dell’autrice dell’articolo sono ancora indietro con la lettura, sono fermo alla partenza di Gatsu e soci in nave. Attualmente sto rileggendo il tutto e sono quasi all’Eclissi, è un opera davvero stupenda che ad una rilettura in età adulta si apprezza ancora di più.
[…] Grande debitore dell’appena citato Devilman è sicuramente Berserk, infatti il triangolo drammatico dei protagonisti principali è ripreso di pari passo seppur con notevoli e giusti cambiamenti dall’opera Nagaiana. Prima di tutto devo dire che queste due coppie nei primi posti in realtà è come se fossero paritarie poiché affettivamente le considero allo stesso livello, distinto solo dai contesti molto diversi da cui provengono. Guts adottato da un branco di mercenari in tenerissima età, addestrato al combattimento e persino abusato sessualmente, troverà la sua vera famiglia nella Squadra dei Falchi, un altro nucleo di mercenari guidato da Griffith che segue le enormi ambizioni di quest’ultimo. All’interno del gruppo e in modo impetuoso, Guts fa la conoscenza del comandante Caska, una giovane combattente perdutamente infatuata di Griffith che ovviamente non vede di buon occhio Guts. Passato qualche tempo e nonostante le frequenti litigate oggetto di ilarità nell’armata di Griffith, Guts e Caska a seguito di un episodio di forte malessere per la donna cominciano ad avvicinarsi, piano piano nei vari ritagli di questo lungo flashback con cui si apre l’opera, i due riescono a comunicare e ad aprirsi sempre di più l’uno verso l’altra, questa conoscenza avviene in modo approfondito e molto sentito, infatti sia per il lettore che per i personaggi saranno gli unici momenti di sole prima della tempesta. Fra i due innegabilmente nasce qualcosa ma Caska è insicura sui propri sentimenti e Guts deciso ad inseguire i propri sogni abbandona la squadra dei falchi causando il definitivo crollo psicologico dell’ormai migliore amico Griffith. Gli eventi seguenti sono leggenda in tutti i sensi, rappresentano alcuni dei picchi narrativi più alti di sempre nei manga ma di scrivere dell’amore non corrisposto di Griffith non mi pare il caso. Guts e Caska ritrovandosi dopo il periodo di separazione, in pagine bellissime dove si analizza addirittura la tematica della violenza subita da Guts, faranno l’amore per la prima e unica volta fino ad ora nel manga, avrebbero anche dato alla luce un figlio ma a causa di ciò che avverrà da li a breve, la creatura diverrà solo un altro dei tanti incubi sfociati dall’Eclissi. Di questa storia d’amore non basterebbe un post per parlarne, l’attenzione dedita al loro rapporto in costante evoluzione e che affronta un po’ tutte le fasi possibili in narrativa è qualcosa che mi ha colpita nel profondo e il tutto è rappresentato in modo molto umano e veritiero. Non si può non pensare agli sforzi e alle attenzioni avute da Guts nei confronti di Caska, prima dell’ignobile violenza da lei subita ma sopratutto successivamente ad essa, senza commuoversi. Non posso purtroppo parlarne globalmente come vorrei perché manca e c’è curiosità riguardo il finale del manga (se mai ci si arriverà.. ma credo di sì, già l’ultimo capitolo uscito in questo senso è un gran passo in avanti). Vi avverto questa storia vi prende il cuore ve lo coccola e poi ve lo fa a pezzi non ci sono vie di mezzo in Berserk e infatti nemmeno l’amore di Guts sembra avere dei confini. Solo per gli stomaci forti. (se vi va qualcosa di Berserk in cui parlo anche di alcuni di questi aspetti la trovate qui). […]